COMUNICATO
L’escursionismo sui Monti Lattari ha vissuto un’estate tra luci (molte) ed ombre (qualcuna).
Tra le tante notizie positive, segnaliamo la grande presenza di escursionisti che hanno affollato i nostri sentieri, le tante iniziative dei comuni che hanno compreso i vantaggi della promozione del turismo eco-compatibile sull’economia cittadina, il rilancio del Faito, nonostante un servizio di Funivia in affanno, con code di oltre due ore nei festivi, particolarmente la sera per ridiscendere a valle.
Finalmente la frequentazione delle montagne ed il turismo escursionistico vengono adeguatamente considerate come volano dell’economia locale, soprattutto delle aree interne che beneficiano in maniera minore dell’attrattiva delle nostre zone costiere.
La sezione di Castellammare di Stabia del Club Alpino Italiano ha stretto forti attività di collaborazione con enti territoriali particolarmente sensibili, in primis con Vico Equense, Agerola, Pimonte e Sorrento, con il Parco dei Monti Lattari e con numerose associazioni presenti sul territorio.
I frutti di tale collaborazione sono evidenti: in molti tratti dell’Alta Via dei Monti Lattari sono in corso di installazione le paline della segnaletica verticale per gli escursionisti, progettate dai nostri soci;
i nostri volontari e altre associazioni si impegnano costantemente per la manutenzione della rete dei sentieri dei Lattari.
Dopo tre anni dalla prima edizione è stata pubblicata la seconda edizione della Carta escursionistica dei Monti Lattari insieme alla sezione di Cava De Tirreni e al Consorzio Amalfi di Qualità che, insieme al portale www.caimontilattari.it costituiscono un potente e apprezzato strumento di valorizzazione della nostra rete sentieristica. Tante recensioni positive, tanti commenti entusiastici, ci confortano e ci spingono a proseguire nel lavoro intrapreso.
Tra le ombre richiamiamo l’attenzione sull’introduzione del biglietto di ingresso alla Riserva Orientata di Valle delle Ferriere, voluta dal Comune di Scala, che ha assunto in gestione l’area di proprietà statale.
La libertà e la gratuità d’accesso alla montagna sono valori primari del CAI, come sottolineato dal nostro bidecalogo. Ne è corollario la necessità di proteggere il patrimonio naturale e culturale costituito dalla montagna.
Voler fare “cassa”, senza alcun piano di reimpiego degli utili per preservare l’ambiente, oltre che fallimentare alla prova dei fatti (la riserva nonostante la concessione spesso risulta essere chiusa) è estremamente miope perché rischia di arrestare il processo di diffusione di un turismo alternativo a quello balneare, ecosostenibile ed interessato a tutto il territorio dei Lattari.
Poiché “l’appetito vien mangiando”, voci di introduzione di balzelli su altri sentieri, si susseguono in maniera più o meno fondata.
La sezione stabiese del Club Alpino si oppone in maniera ferma ad ogni forma di speculazione economica del patrimonio escursionistico.
Ribadendo la necessità di rendere libero l’accesso alle risorse naturali, invita gli amministratori locali a guardare alle best practices messe in atto da distretti escursionistici di più antica fama, come quelli alpini.
Senza andare così lontano, è sufficiente guardare agli esempi di Amalfi che, grazie all’incremento del turismo escursionistico ha destagionalizzato i flussi turistici o al comune di Agerola che, avendo promosso nel corso degli anni il proprio patrimonio sentieristico, ha avuto un vero e proprio boom, con operatori escursionistici nazionali ed internazionali che fanno base ad Agerola e con evidenti ricadute sull’economia cittadina.
L’escursionista non di balzelli e gabellieri all’imbocco dei sentieri ha bisogno ma:
· di una rete escursionistica manutenuta e ben segnalata
· di servizi di trasporto efficienti: navette e trasporto bagagli
· di operatori dell’accoglienza (alberghi, pensioni, b&b, ristoranti, trattorie…) tarati sulle loro esigenze.
· di appropriati servizi di prevenzione incendi
· di supportare e potenziare adeguatamente le strutture di soccorso (Soccorso Alpino in primis), per evitare tragedie come quella dell’escursionista francese consumatasi questa estate in Cilento.
Il CAI Stabia sarà sempre vicino a quelle amministrazioni che hanno intenzione di valorizzare e tutelare le bellezze naturali ma non esiterà a evidenziare qualsiasi tentativo speculativo.
Il presidente ed il Consiglio Direttivo della sezione di Castellammare di Stabia del Club Alpino Italiano